
Qualcosa di più prezioso dell'oro - www.retemusealedeisibillini.it
È una delle maggiori convinzioni che abbiamo al giorno d’oggi, ed è quella che quando si ha bisogno di liquidità, si corre a “vendere” l’oro che abbiamo in casa.
Ma siamo sempre certi che questo convenga? O meglio: davvero l’oro vale così tanto? Diverse sono le considerazioni che andrebbero fatte, anche in base all’andamento dell’economia dello Stato nel quale si vive. Ma cerchiamo di capire meglio.
Sta di fatto che l’oro si presenza con delle quotazioni davvero molto alte. Ma sapevi che, prima, forse non era lui ad essere il prodotto così prezioso e pregiato come sembra? Cerchiamo di capire meglio.
Qualcosa di più prezioso dell’oro
Quando pensiamo all’oro, pensiamo di avere una ricchezza in casa e, al tempo stesso, lo conserviamo con cura perché non vada perduto o non vada in mano di persone sbagliate o con cattive intenzioni. Ma, come dicevamo all’inizio, è anche considerazione comune quella di vedere l’oro come la primaria “fonte di liquidità” in caso ci serva del denaro.
Al tempo stesso, spuntano come i funghi, i tanti “Compro Oro” che lo acquistano, ci dicono quanto vale, e poi lo rivendono anche. Dobbiamo però incominciare a pensare che, se da un lato si presenta come bene primario per una eventuale fonte di liquidità, tempi addietro non era del tutto così.
Certo, l’oro ha fatto sempre gola a tutti e più se ne possedeva più si era ricchi. Ma forse non era del tutto così. Una recente ricerca archeologica condotta in Bulgaria, ha portato alla luce un qualcosa che ci porta a capire qual era la valuta di scambio utilizzata, fra i popoli, prima dell’avvento dell’oro e dell’argento.
Ecco di cosa si tratta
Nessuno lo avrebbe mai pensato: si trattava del sale. È storia che i legionari romani venissero pagati così (da cui deriva il termine “salario” che usiamo noi oggi quando parliamo dello stipendio dopo un lavoro). Ma il sale era estremamente importante non solo per salare i cibi stessi quanto anche per conservarli.

Gli archeologi dell’Istituto Nazionale di Archeologia Bulgaro hanno individuato un insediamento urbano databile tra il 4700 ed il 4200 a.C. Si trattava, con molta probabilità, di una città florida e popolosa che era una vera e propria fonte di ricchezza e di scambio proprio utilizzando “la moneta” che dicevamo, ovvero il sale.
Localmente, la produzione di sale era davvero cospicua e, secondo le fonti, proprio in queste zone se ne conservavano davvero quantità eccessive, tanto da far sì che proprio quelle zone fossero fra le più ricche, vedendo anche i ritrovamenti di circa 3000 reperti in oro. Questo, ci porta di conseguenza a pensare allo scambio “sale – oro” di cui dicevamo all’inizio.