
Congedo parentale a ore ecco come usarlo - retemusealedeisibillini.it
La nuova circolare dell’INPS introduce maggiore flessibilità nell’uso del congedo parentale, permettendo ai genitori di suddividerlo in ore per conciliare meglio lavoro e vita privata.
Una nuova comunicazione dell’INPS, diffusa con la circolare n. 95 del 2025, aggiorna le modalità di fruizione del congedo parentale, introducendo maggiori margini di flessibilità per chi lavora e ha figli. I chiarimenti forniti puntano a rendere più agevole l’utilizzo del congedo su base oraria, un’opzione già prevista ma finora poco sfruttata, anche a causa di incertezze normative. La circolare mira a colmare quelle lacune, specificando con precisione tempi, limiti e modalità con cui i genitori possono accedere a questo diritto.
Come funziona il congedo parentale a ore secondo la nuova circolare
La modalità oraria consente ai genitori di sospendere il lavoro per una parte della giornata, senza dover necessariamente prendere intere giornate di assenza. È un’opzione pensata per rispondere alle esigenze quotidiane delle famiglie, offrendo un margine di azione più compatibile con gli impegni scolastici, sanitari o personali dei figli. La legge di riferimento resta il DLGS 151/2001, in particolare l’articolo 32, commi 1-bis e 1-ter. A essere modificato non è il monte ore complessivo, ma la forma in cui questo può essere utilizzato.

Secondo le nuove indicazioni, il congedo può essere fruito fino a metà dell’orario medio giornaliero. Il calcolo si basa sul periodo di paga precedente alla richiesta (mensile o quadrisettimanale). Un genitore che lavora 8 ore al giorno, per esempio, potrà assentarsi fino a 4 ore, purché la contrattazione collettiva applicata in azienda non preveda limiti più restrittivi o, al contrario, aperture più ampie. Alcuni contratti, infatti, permettono di arrivare a coprire l’intera giornata lavorativa, purché le ore rientrino nel totale previsto dal congedo.
È fondamentale sottolineare che la fruizione oraria non modifica la durata complessiva del congedo disponibile, ma solo la sua articolazione. Le ore utilizzate vanno quindi scalate dal totale spettante, tenendo conto delle giornate già godute o previste.
Cosa devono fare i lavoratori per accedere e quali regole seguire
Chi intende usufruire del congedo parentale a ore deve seguire una procedura chiara e ben definita. In primo luogo, è obbligatorio inviare una comunicazione scritta al datore di lavoro, con un preavviso minimo di 5 giorni. Il messaggio deve specificare date, orari e durata del periodo di astensione. Questa regola vale salvo disposizioni diverse previste dal contratto collettivo applicato nel luogo di lavoro, che può introdurre tempistiche o modalità alternative.
In secondo luogo, la domanda va trasmessa all’INPS per via telematica, utilizzando il portale dedicato. La richiesta deve essere inoltrata per ogni singolo periodo di fruizione, anche quando si tratta solo di poche ore. Questo passaggio non è opzionale: è necessario per ottenere il riconoscimento dell’indennità prevista e per evitare errori che potrebbero portare alla perdita del diritto o a contestazioni successive.
Un punto importante riguarda la compatibilità tra orari richiesti e turnazioni aziendali. Anche se il diritto al congedo è sancito dalla legge, l’organizzazione concreta dipende da accordi tra il lavoratore e il datore, sempre nel rispetto dei limiti normativi. In caso di difficoltà, è consigliabile coinvolgere le RSU o i rappresentanti sindacali, che possono intervenire per garantire il rispetto delle condizioni previste dalla legge e dai contratti.
L’obiettivo della circolare è rendere il congedo uno strumento davvero utile, capace di adattarsi a vite e lavori sempre più complessi. Per questo è essenziale che ogni genitore conosca i propri diritti e si muova con precisione nella presentazione della richiesta. Un’informazione incompleta o una comunicazione fuori tempo possono complicare il riconoscimento dell’assenza, con ricadute sulla retribuzione e sulla gestione dei tempi familiari.
Il nuovo quadro delineato dall’INPS punta a offrire un modello più dinamico di sostegno alla genitorialità, in cui flessibilità e certezza giuridica possano andare di pari passo. Conoscere come funziona la modalità oraria, quali sono i limiti e cosa prevede il contratto di lavoro è oggi più che mai necessario per evitare disguidi e valorizzare ogni ora disponibile.