
Bonus Casa 2025: confermata la detrazione al 50% per la prima casa
La nuova circolare 8/E dell’Agenzia delle Entrate, aggiorna e chiarisce le modalità di accesso ai principali bonus casa per il 2025.
Questo documento rappresenta un riferimento fondamentale per cittadini e professionisti interessati agli incentivi fiscali per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli immobili, introducendo novità e mantenendo attivi alcuni bonus storici, mentre sancisce la fine del “Superbonus” come era stato inizialmente concepito.
Nel 2025, restano attivi i seguenti principali incentivi fiscali per interventi edilizi:
- Bonus Ristrutturazioni,
- Ecobonus,
- Sismabonus,
- Bonus Mobili,
- Bonus Barriere Architettoniche.
Scompare invece il “Superbonus 110%” nella sua versione originaria, ridimensionato e riservato a casi specifici. La novità più rilevante riguarda la detrazione IRPEF al 50% per le ristrutturazioni della prima casa, con un limite massimo di spesa detraibile fissato a 96.000 euro. Per gli immobili diversi dall’abitazione principale, come seconde case, immobili in affitto o uffici, la detrazione scende al 36%.
La detrazione al 50% è riservata esclusivamente a chi possiede due requisiti fondamentali: il diritto reale di proprietà o di godimento (usufrutto, uso, abitazione) sull’immobile oggetto di lavori e la destinazione dell’immobile a abitazione principale. Questo requisito è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024) e già anticipato in una precedente circolare dell’Agenzia delle Entrate a gennaio.
Si prevede inoltre che tali bonus edilizi per la prima casa saranno accessibili anche negli anni 2026 e 2027, seppur con una detrazione ridotta al 30%.
Novità sull’Ecobonus e sostenibilità ambientale
Un cambiamento significativo riguarda l’Ecobonus: fino al 2024 era possibile usufruire di detrazioni fiscali anche per la sostituzione di caldaie tradizionali con modelli a condensazione alimentati a combustibili fossili. Dal 2025, in linea con le direttive europee per la transizione ecologica, non sarà più possibile ottenere incentivi per la sostituzione di caldaie a combustibili fossili, anche se a condensazione.
La circolare 8/E sottolinea inoltre che per accedere agli incentivi sarà necessario che i nuovi impianti siano correttamente certificati con una dichiarazione di conformità. Si rafforza così la spinta verso soluzioni energetiche più sostenibili e a basso impatto ambientale.

La circolare ribadisce alcune disposizioni essenziali per evitare errori e garantire la corretta fruizione dei benefici:
- È obbligatorio utilizzare il cosiddetto “bonifico parlante” per i pagamenti, con indicazione precisa della causale, del codice fiscale del beneficiario e della partita IVA dell’impresa esecutrice.
- Occorre conservare tutte le fatture relativi ai lavori e, per gli interventi di efficienza energetica, inviare la comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori.
- Nel caso di opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura, è indispensabile il visto di conformità rilasciato da un CAF o da un professionista abilitato.
- Importante novità riguarda i ritardi nella comunicazione all’ENEA: se l’intervento non è esclusivamente energetico, la detrazione non viene persa, un elemento che offre maggiore flessibilità ai contribuenti.
Il “Superbonus” ridimensionato e riservato a specifici soggetti
Il “Superbonus 110%”, protagonista assoluto negli ultimi anni, è ormai quasi del tutto scomparso. Nel 2025 è stato mantenuto solo nella misura del 65%, ma limitatamente a categorie specifiche:
- Condomini,
- Persone fisiche che effettuano lavori su edifici composti da due a quattro unità immobiliari, anche se di proprietà di un unico soggetto,
- Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, a condizione che alla data del 15 ottobre 2024 risultino già approvate le delibere assembleari e presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA).
La necessità di rispettare queste condizioni è stata chiarita dalla circolare per evitare contenziosi e perdita dei benefici.