
Possibile aumento della pensione in arrivo - www.retemusealedesibillini.it
A chi pensava che l’aumento della propria pensione si sarebbe concretizzato solo con l’arrivo della tredicesima di dicembre, si sbagliava.
A quanto pare, stando alle ultime direttive, potrebbero esserci degli aumenti molto più corposi, a partire proprio da coloro che percepiscono un assegno di invalidità. All’inizio erano in pochi a crederci, ma ora sembra concretizzarsi questa ipotesi.
Strumenti e incentivi sono stati messi in campo per tutti coloro che sono già in pensione o che percepiscono un’integrazione a causa di un’invalidità. Vediamo insieme qual è questa novità e di cosa si tratta.
Pensioni in aumento
In tantissimi non ci credevano, come da troppo tempo non si pensava che potevano esserci dei cambiamenti quanto delle migliorie al sistema pensionistico italiano. Dalla legge Dini del 1995 sino ad oggi, le prospettive di possibili aumenti delle pensioni di anzianità non si erano mai del tutto concretizzate, tanto anche da scoraggiare ad andarci proprio in pensione, anche quando se ne avevano tutti i requisiti.
Ma qualcosa sta per cambiare e sono stati messi in campo strumenti, bonus e agevolazioni fiscali, insieme anche ad incentivi proprio per aiutare i futuri pensionati (a brevissimo termine o fra qualche anno) e per godersi una pensione come si deve e soprattutto dignitosa. Ci sarà, infatti, un’integrazione per l’assegno di invalidità se il cittadino lo percepisce.
Ma cos’è questo assegno? Si tratta di una misura economica che spetta al lavoratore il quale, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, vede diminuita a meno di un terzo la sua capacità di prestare un’attività lavorativa confacente alle proprie attitudini. L’assegno spetta senza limiti d’età ma, al compimento di quella stabilita per il diritto a pensione di vecchiaia, si trasforma in requisito di assicurazione e di contribuzione, ovvero in pensione di vecchiaia.
Ecco chi lo riceverà
L’assegno è calcolato secondo le norme in vigore nell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità: qualora esso risulti inferiore al trattamento minimo delle singole gestioni, l’assegno va integrato.

Lo scorso 3 luglio 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di integrazione al minimo per gli assegni di invalidità calcolati con il solo sistema contributivo.
Per questo, l’aumento si applicherà solo ai nuovi assegni di invalidità liquidati dopo l’entrata in vigore della sentenza. Da quel momento in poi, tutti i trattamenti che risultano inferiori a 603,39 euro verranno automaticamente adeguati a tale soglia. Una situazione che cambierà molto, per alcuni cittadini, che si ritroveranno finalmente con qualcosina in più in tasca.