
Nuovo requisito contributivo(www.retemusealedeisibillini.it)
Con l’entrata in vigore della Legge n. 207/2024, il panorama della NASpI si arricchisce di importanti novità per il 2025.
Questa modifica legislativa introduce un nuovo requisito contributivo fondamentale per accedere all’indennità di disoccupazione involontaria, che avrà effetto per tutti i casi di disoccupazione che si verificheranno a partire dal 1° gennaio 2025.
Secondo la nuova normativa, i lavoratori che desiderano richiedere la NASpI dopo un evento di cessazione involontaria del rapporto di lavoro devono dimostrare di aver versato almeno tredici settimane di contributi nell’arco dell’anno precedente. Questo requisito si applica nel caso in cui il lavoratore abbia precedentemente cessato un contratto di lavoro a tempo indeterminato per motivi di dimissioni volontarie o risoluzione consensuale. È importante sottolineare che questa nuova regola è stata introdotta per ridurre l’abuso delle dimissioni volontarie, incentivando i lavoratori a mantenere una continuità lavorativa.
Eccezioni al nuovo requisito
Nonostante l’introduzione di questo nuovo requisito, la legge prevede alcune eccezioni che possono esentare il lavoratore dall’obbligo di dimostrare le tredici settimane di contributi. Tra queste eccezioni ci sono:
- Dimissioni per giusta causa: Il lavoratore che si dimette per giusta causa, ad esempio a causa di mobbing o di gravi condizioni di lavoro, non dovrà rispettare il nuovo requisito.
- Dimissioni durante il periodo di maternità o paternità: Le dimissioni presentate durante il periodo di tutela della maternità o paternità sono esentate dal nuovo requisito.
- Dimissioni durante la procedura di conciliazione obbligatoria: Se un lavoratore si dimette mentre è in corso una procedura di conciliazione, non sarà necessario rispettare il requisito delle tredici settimane.
- Rifiuto di trasferimento: Se il lavoratore rifiuta un trasferimento a una sede di lavoro che dista oltre 50 chilometri dalla sua residenza oppure che richiede più di 80 minuti di viaggio con i mezzi pubblici, non dovrà dimostrare le tredici settimane di contribuzione.

Per quanto riguarda i contributi che possono essere considerati ai fini della NASpI, la legge specifica che devono includere:
- I contributi previdenziali versati durante il lavoro subordinato, che comprendono la quota specifica per la NASpI.
- I contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria, che devono essere già versati o dovuti all’inizio dell’astensione, e i periodi di congedo parentale che siano stati regolarmente indennizzati.
- Periodi di lavoro all’estero in paesi dell’Unione Europea o in stati con cui l’Italia ha stipulato convenzioni che prevedono la possibilità di totalizzazione dei contributi.
- Periodi di assenza dal lavoro per malattia dei figli, fino a otto anni di età, per un massimo di cinque giorni all’anno.
Calcolo dell’indennità NASPI
L’importo dell’indennità NASpI per il 2025 sarà calcolato su base mensile, utilizzando l’imponibile previdenziale degli ultimi quattro anni. Questo importo sarà diviso per le settimane di contributo e moltiplicato per 4,33. È importante notare che il limite massimo dell’indennità per il 2025 è fissato a 1.562,82 euro mensili.
La durata della prestazione è collegata al numero di settimane di contributo accumulate negli ultimi quattro anni, con un massimo di 24 mesi. Tuttavia, a partire dal settimo mese di fruizione della NASpI (ottavo mese per i lavoratori over 55), l’importo dell’indennità subirà una riduzione del 3% mensile.
In un contesto lavorativo in continua evoluzione, queste modifiche alla NASpI sono indicative di un tentativo di garantire una maggiore tutela e sicurezza ai lavoratori, incentivando al contempo un utilizzo più responsabile delle dimissioni volontarie, in un mercato del lavoro che richiede sempre più professionalità e impegno.