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Risparmio shock: con il Bonus Spesa fino a 3000 euro in tasca in 90 giorni

Il rincaro dei generi alimentari, insieme alla crisi economica, ha spinto il governo a introdurre misure di sostegno.

L’inflazione sui prodotti alimentari ha inciso profondamente sul bilancio delle famiglie italiane, soprattutto per ciò che riguarda beni come pane, pasta, latte, verdure e carne, che rappresentano la base del carrello della spesa. A differenza di altri consumi, questi prodotti non possono essere eliminati, rendendo indispensabile adottare soluzioni efficaci per alleggerire la pressione economica.

Il Bonus Spesa per 3 mesi senza ISEE è una delle iniziative più recenti pensate per supportare i cittadini. Attivo da ottobre a dicembre 2023, questo bonus si distingue perché non prevede un contributo monetario diretto, ma consiste in una serie di agevolazioni come prezzi calmierati, promozioni su prodotti alimentari, per l’infanzia e farmaceutici, e offerte speciali su prodotti a marchio. Il progetto, frutto di un accordo tra associazioni del commercio e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, mira a frenare la corsa inflazionistica e a tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, senza richiedere la presentazione dell’ISEE.

Parallelamente, la “Carta dedicata a te”, un bonus spesa dal valore fino a 500 euro valido fino alla fine del 2024, viene erogata dai Comuni alle famiglie in difficoltà economica, con priorità per quelle con figli a carico. Ogni Comune stabilisce autonomamente requisiti, modalità di richiesta e importi, con criteri generalmente basati sull’ISEE non superiore a 15.000 euro. Questa carta consente di acquistare beni alimentari e farmaci presso negozi aderenti, contribuendo a sostenere concretamente chi vive una situazione di disagio.

Strategie per risparmiare sulla spesa alimentare

Oltre agli interventi pubblici, esistono pratiche quotidiane che possono aiutare a ridurre il peso della spesa settimanale. Una delle più semplici ma efficaci è la redazione di una lista della spesa dettagliata, che permette di evitare acquisti impulsivi e sprechi, controllando prima il contenuto di frigorifero e dispensa.

L’orario in cui si fa la spesa è un altro elemento da considerare: recarsi al supermercato a stomaco pieno e fuori dalle ore di punta aiuta a valutare con calma le offerte e a scegliere prodotti più convenienti. Inoltre, la scelta del punto vendita può fare una grande differenza. Secondo uno studio di Altroconsumo, fare la spesa nei discount e preferire i prodotti a marchio del distributore può far risparmiare una famiglia media fino a 3.000 euro all’anno, senza rinunciare alla qualità, che spesso risulta paragonabile o superiore a quella dei marchi più noti.

Il ruolo delle associazioni dei consumatori e le iniziative a tutela degli acquirenti (www.retemusealedeisibillini.it)

Organizzazioni come Altroconsumo, con oltre 318.000 soci, continuano a svolgere un ruolo fondamentale nell’informare i consumatori sulle migliori pratiche per risparmiare e per tutelare i propri diritti. Attraverso test comparativi, campagne di sensibilizzazione e azioni collettive, Altroconsumo aiuta a orientarsi tra offerte e promozioni, ma anche a segnalare comportamenti scorretti da parte di aziende e distributori.

Ad esempio, l’associazione ha promosso la diffusione di strumenti utili come comparatori di prezzi, consigli per evitare truffe online e supporto legale gratuito per controversie con aziende. Le iniziative di Altroconsumo includono anche progetti per la sostenibilità ambientale e la riduzione degli sprechi, temi sempre più rilevanti in un contesto di crisi economica.

L’erogazione e l’utilizzo del Bonus Spesa nei Comuni

La gestione del Bonus Spesa è affidata ai singoli Comuni, ognuno dei quali pubblica bandi con requisiti e modalità specifiche. Per ottenere il beneficio, di solito è necessario presentare documenti che attestino la residenza, l’ISEE, la composizione del nucleo familiare e la situazione economica complessiva.

I buoni spesa possono essere erogati in diverse forme: carte prepagate, buoni stampabili da utilizzare in negozi convenzionati, o direttamente attraverso la consegna di pacchi alimentari. La lista dei punti vendita aderenti viene pubblicata dai Comuni sui loro siti istituzionali, e il bonus è utilizzabile esclusivamente in questi esercizi.

Published by
Roberto Arciola