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Rivoluzione targhe, cambia la prima lettera: cosa significa e cosa devi fare

Targhe “HA”, addio alla lettera G: dal 2025 parte una nuova era per l’immatricolazione in Italia.

Dalla metà di maggio 2025, le targhe automobilistiche italiane iniziano con una nuova sigla: “HA”. È la fine del ciclo della lettera G, rimasta in uso per oltre cinque anni, e l’inizio di una nuova fase del sistema alfanumerico in vigore dal 1994. Il passaggio segna un momento rilevante nella storia dell’immatricolazione dei veicoli, non solo per ragioni tecniche ma anche per le implicazioni gestionali. Il ritmo attuale di emissione rende queste transizioni sempre più cruciali, in un contesto in cui ogni sequenza apre la strada a milioni di nuove combinazioni.

La sequenza delle targhe e i numeri del sistema

Il sistema italiano attuale segue una struttura precisa: due lettere, tre numeri e altre due lettere, partendo da “AA000AA” e proseguendo secondo un criterio progressivo. Ogni sequenza iniziale (come “GA”, “GB”, “GC”…) può generare 10.648.000 targhe univoche, per un totale teorico di oltre 234 milioni di combinazioni. Alcune lettere – come I, O, Q e U – sono escluse per evitare confusione visiva o fonetica, il che riduce l’alfabeto utilizzabile a 22 caratteri.

Con questa struttura, le targhe “GA000AA” sono apparse per la prima volta a gennaio 2019, aprendo un ciclo durato cinque anni e mezzo. La media precedente era di circa quattro anni per ogni lettera iniziale, ma l’attuale ritmo rallentato – anche per effetto della pandemia e dei cambiamenti nei volumi di immatricolazione – ha esteso la durata delle sequenze. Proiettando lo stesso andamento in avanti, è probabile che le targhe “H” restino in circolazione almeno fino alla fine del 2029, o più verosimilmente fino ai primi mesi del 2030.

Targhe, parte una nuova era per l’immatricolazione in Italia – retemusealedeisibillini.it

Dalla nascita del sistema attuale a oggi, oltre 74 milioni di veicoli hanno ricevuto una targa. Se le proiezioni restano stabili, il sistema potrebbe continuare a generare targhe senza esaurire le combinazioni disponibili almeno fino al 2075. Un margine ampio, ma che impone comunque una pianificazione continua da parte del Ministero dei Trasporti.

Un dettaglio importante riguarda l’esclusione della sigla “EE”, storicamente utilizzata per le targhe temporanee destinate agli Escursionisti Esteri. La scelta è stata confermata anche nella fase “H”, per garantire coerenza e distinguibilità nel sistema.

Le varianti speciali e l’evoluzione grafica

Oltre al formato standard, esistono varianti speciali di targa introdotte nel corso degli anni per soddisfare esigenze diverse. Le targhe quadrotte, ad esempio, sono pensate per motocicli o mezzi con spazi limitati e mantengono l’identificativo iniziale “Z”. Le targhe per rimorchi, roulotte o carrelli utilizzano invece la sigla “XA”, mentre quelle assegnate ai veicoli della polizia locale cominciano con “YA”.

Una modifica visiva rilevante risale al gennaio 1999, quando fu introdotta la bordatura blu a sinistra della targa con la bandiera dell’Unione Europea e la lettera “I” per identificare l’Italia. A destra fu aggiunto uno spazio facoltativo per indicare anno e provincia, elemento che resta ancora oggi opzionale ma presente su molti veicoli. Questo aggiornamento ha permesso alle targhe italiane di allinearsi allo standard europeo, migliorando il riconoscimento all’estero e facilitando i controlli transfrontalieri.

Un capitolo ancora aperto riguarda le targhe personalizzate, rese teoricamente possibili dalla riforma del Codice della strada del 2010. Secondo quanto previsto, ogni automobilista avrebbe potuto scegliere una combinazione unica di lettere e numeri, ma a oggi nessun decreto attuativo è stato pubblicato, rendendo la misura ancora inapplicata. Lo stesso vale per l’idea di rendere la targa “portabile”, ovvero legata al proprietario anziché al veicolo: anche in questo caso, la norma è sulla carta ma resta sospesa in assenza di regolamenti operativi.

Il passaggio dalle targhe “GZ” alle nuove “HA” segna un altro capitolo nella lunga storia della numerazione dei veicoli in Italia, una storia fatta di regole precise, soluzioni tecniche e piccole modifiche visive che, nel tempo, hanno trasformato le targhe da semplici identificatori a strumenti complessi di gestione e controllo. Un sistema che, seppur discreto, accompagna milioni di cittadini ogni giorno, nel silenzio di un codice alfanumerico che continua a scorrere.

Published by
Diego Rossi