
Bonus di 850 euro: come funziona la Prestazione Universale (www.retemusealedeisibillini.it)
Con il messaggio n. 2193 dell’8 luglio 2025, l’INPS ha introdotto importanti novità riguardanti la Prestazione Universale.
Questa nuova misura, prevista dal decreto legislativo 29/2024, si configura come un sostegno economico integrativo erogato a favore di chi già percepisce l’indennità di accompagnamento e necessita di assistenza continuativa, come previsto dalla Legge 104/92.
L’aggiornamento riguarda in particolare l’implementazione di funzionalità più accessibili e semplificate nel portale INPS, finalizzate a facilitare la presentazione della domanda e la gestione della documentazione necessaria.
La Prestazione Universale è una misura sperimentale attiva dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026, pensata per sostenere le persone anziane ultraottantenni in condizioni di particolare fragilità. Essa integra l’indennità di accompagnamento – che ammonta a 531,76 euro mensili – con un assegno aggiuntivo di assistenza fino a 850 euro mensili, cumulando così un sostegno complessivo di 1381,76 euro.
Possono accedere al bonus esclusivamente coloro che:
– hanno un’età pari o superiore a 80 anni;
– risultano beneficiari dell’indennità di accompagnamento;
– presentano un livello di bisogno assistenziale gravissimo certificato dall’INPS;
– possiedono un ISEE sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro.
Questa misura è destinata all’assistenza domiciliare e non è applicabile a chi risiede in strutture residenziali come RSA.
Nuove funzionalità digitali per la domanda
Il messaggio INPS n. 2193 ha introdotto, all’interno della sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” del portale, un questionario aggiornato denominato “bisogno assistenziale gravissimo”. Tale questionario è stato semplificato per agevolare la compilazione, richiedendo informazioni essenziali come il numero e i dati anagrafici dei componenti del nucleo familiare, inclusi eventuali soggetti con disabilità.
Se nel nucleo sono presenti più persone anziane ultrassettantenni o soggetti che già percepiscono contributi pubblici per l’assistenza, il sistema guida l’utente solo attraverso le domande necessarie, escludendo passaggi superflui.
Inoltre, è stata attivata una nuova funzionalità per l’upload diretto di documenti a supporto della domanda, come contratti di lavoro domestico, buste paga, fatture e ricevute relative alle spese sostenute per l’assistenza. Ogni documento deve essere accompagnato da una dichiarazione che ne attesti l’utilizzo esclusivo per la Prestazione Universale.
La documentazione per il riconoscimento degli arretrati va inviata entro 30 giorni dall’accoglimento della domanda, mentre la rendicontazione ordinaria delle spese segue un calendario trimestrale. È possibile inoltre allegare certificati sanitari aggiornati o la documentazione per cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno in rinnovo.

Il contributo aggiuntivo di 850 euro mensili è destinato a coprire le spese per il lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici regolarmente assunti con contratto conforme ai contratti collettivi nazionali, oppure per l’acquisto di servizi socioassistenziali erogati da imprese e professionisti qualificati.
Tali servizi comprendono:
– assistenza domiciliare professionale;
– prestazioni di cura personalizzate;
– supporto nelle attività quotidiane di igiene, alimentazione e gestione della casa;
– aiuto per accompagnamento a visite mediche, disbrigo di pratiche amministrative e svolgimento di piccole commissioni;
– sostegno sociale e psicologico, inclusi servizi di telesoccorso e teleassistenza.
L’assegno di assistenza è erogato a condizione che le risorse siano utilizzate esclusivamente per queste finalità; in caso contrario, la prestazione integrativa decade, mentre resta comunque garantita l’indennità di accompagnamento.
Presentazione della domanda e assistenza
Le domande per ottenere la Prestazione Universale possono essere presentate online sul portale INPS, attraverso l’identità digitale SPID, o tramite gli enti di patronato. È necessario allegare la certificazione del bisogno assistenziale gravissimo, rilasciata dall’INPS in seguito a una valutazione basata sui dati sanitari e sociali del richiedente.
L’INPS ha previsto un rigoroso sistema di monitoraggio per verificare la permanenza dei requisiti e la correttezza nell’utilizzo dei fondi, con controlli sui contratti di lavoro e sulle prestazioni erogate.
Per facilitare l’accesso alla misura e la gestione delle pratiche, l’Istituto mette a disposizione sportelli dedicati, assistenza telefonica e guide online aggiornate.
Si ricorda che il bonus è rivolto esclusivamente agli anziani in assistenza domiciliare e non è previsto per chi risiede in strutture residenziali. L’erogazione è prevista per tutto il periodo di sperimentazione fino al 31 dicembre 2026 e la domanda potrà essere presentata fino a quella data.