Curiosità

“Vietato l’ingresso a cani e gatti”, turisti sul piede di guerra: in questi Paesi non puoi viaggiare con gli animali

In questi Paesi non è possibile viaggiare con animali domestici al seguito. Ecco che cosa è importante che tu sappia in merito

L’estate è la stagione in cui molti di noi organizzano con cura le proprie vacanze. Effettivamente, il clima caldo, le giornate più lunghe e la voglia di vivere a pieno questa stagione, sono complici. Accanto a questo desiderio di libertà, però, si affianca una piaga silenziosa: l’abbandono degli animali domestici.

Non solo compagni di gioco o di affetto, cani e gatti sono oggi veri e propri membri delle nostre famiglie, capaci di avere un impatto enorme sulla nostra quotidianità. Eppure, con l’arrivo delle vacanze, cresce in modo preoccupante il numero di  animali abbandonati sul ciglio delle strade.

Diversi centri di recupero segnalano un incremento fino al 30 % nelle accoglienze tra giugno e agosto: numeri che fotografano una realtà difficile da ignorare. E se da un lato si moltiplicano le campagne di sensibilizzazione, dall’altro emergono misure restrittive che rischiano di alimentare ulteriormente il dibattito. In alcuni Paesi, infatti, è stato introdotto il divieto di viaggiare con cani e gatti: una norma che ha scatenato l’ira dei turisti più affezionati.

Vietato viaggiare con cani e gatti: ecco quali sono i Paesi che escludono gli animali dalle vacanze

L’arrivo dell’estate scatena in molti di noi un turbine di entusiasmo, ma quando ad accompagnarci ci sono anche i nostri amici a quattro zampe, la scelta della meta può diventare un vero rompicapo.

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Portare il cane o il gatto con sé non è soltanto una questione di compagnia, ma anche di responsabilità. Non tutti i Paesi, però, offrono le stesse garanzie in termini di assistenza veterinaria, di tutele legali e di benessere animale.

Alcune destinazioni, pur suggestive, presentano rischi significativi: dalla scarsa presenza di cliniche specializzate sul fronte sanitario, fino a situazioni dove certe malattie, come ad esempio la rabbia, rappresentano un pericolo concreto.

Bastano pochi click per scoprire elenchi e classifiche che sconsigliano caldamente di avventurarsi con il proprio animale in luoghi dove il sostegno medico è limitato e le legislazioni quasi inesistenti. Tra i Paesi classificati come meno “pet-friendly” e, dunque, più pericolosi, vi sono: il Vietnam, la Nigeria e la Cina.

Non è solo un tema di salute: in diversi Paesi, la legislazione proibisce l’ingresso di alcune razze, spesso senza avvisi chiari e con controlli rigidi al confine. Da statistiche recenti emerge, infatti, come persone che avevano già organizzato tutto, si sono viste respingere l’animale al momento dell’imbarco, costrette a rinunciare all’intera vacanza o a cercare soluzioni d’emergenza.

E mentre alcune nazioni spingono per un turismo sempre più “pet-friendly”, altre mantengono restrizioni che rischiano di far desistere anche i più tenaci amanti degli animali. Sorprende, infine, apprendere che in certi Paesi le razze più diffuse dalle nostre parti sono direttamente bandite. Questo scatena l’indignazione di viaggiatori ormai pronti a ogni battaglia pur di non lasciare indietro i propri compagni pelosi.

In Australia, ad esempio, sarebbero vietati: Savannah, Bengala e Chausie, per quanto riguarda i felini. Delle razze canine sarebbero vietati: Dogo Argentino, Tosa Inu, Fila Brasileiro e Pit Bull Terrier. 

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Anna Di Donato