
C'è un bonus nascosto nella tua pensione: vale 600 euro al mese - Retemusealedeisibillini.it
Puoi ottenere fino a 600 euro in più al mese grazie a questo bonus nascosto nella tua pensione: ecco come devi fare.
In Italia, molti pensionati potrebbero non essere a conoscenza di un’importante opportunità che consente di aumentare l’importo della propria pensione fino a 600 euro al mese.
Questo vantaggio si chiama integrazione al trattamento minimo, un meccanismo previsto dalla legge per garantire un reddito dignitoso a chi riceve pensioni particolarmente basse. Tale integrazione è fondamentale per assicurare che i pensionati possano affrontare le spese quotidiane senza troppi sacrifici.
Pensione, puoi ottenere fino a 600 euro al mese in più
L’integrazione al trattamento minimo è un aiuto economico destinato a quei pensionati il cui assegno mensile non raggiunge la soglia di 603,40 euro, importo stabilito per il 2025. Questa misura si basa su due requisiti fondamentali: la situazione economica del richiedente deve essere valutata e almeno una parte della pensione deve essere stata calcolata secondo il sistema retributivo. Ciò significa che il richiedente deve aver versato almeno un contributo settimanale entro il 31 dicembre 1995. Nel 2025, l’importo minimo della pensione è fissato a 603,40 euro al mese, equivalente a 7.844,20 euro all’anno.
Questo valore viene rivalutato annualmente per tenere conto dell’inflazione e del costo della vita, garantendo che il potere d’acquisto dei pensionati non diminuisca nel tempo. Per l’anno corrente, la rivalutazione è stata dello 0,8%, un incremento che, sebbene modesto, rappresenta un passo importante per i pensionati a basso reddito. Per accedere all’integrazione al trattamento minimo, i pensionati devono rispettare due criteri fondamentali. Innanzitutto, è necessario che il reddito complessivo del pensionato, che include tutte le fonti di entrata, sia inferiore all’importo annuo del trattamento minimo (7.844,20 euro).

Anche se il reddito personale supera questa soglia, è possibile ottenere un’integrazione parziale se il reddito è compreso tra 7.844,20 euro e 15.688,40 euro (il doppio del trattamento minimo). Inoltre, per i pensionati che hanno iniziato a ricevere la pensione a partire dal 1° gennaio 1994, si deve considerare anche il reddito coniugale. Se il reddito coniugale è inferiore a quattro volte il trattamento minimo, l’integrazione sarà totale, se superiore, ma inferiore a cinque volte il trattamento, l’integrazione sarà parziale. Il calcolo dell’integrazione è relativamente semplice. Se un pensionato ha un reddito annuo inferiore al trattamento minimo, ha diritto all’integrazione piena.
Ad esempio, un pensionato che riceve solo 200 euro al mese, per un totale di 2.400 euro all’anno, e ha un reddito di 5.000 euro, potrà richiedere un’integrazione di 403,40 euro al mese, raggiungendo così l’importo minimo di 603,40 euro. Per coloro il cui reddito supera i 7.844,20 euro ma rimane inferiore a 15.688,40 euro, l’integrazione si calcola con una formula specifica. Facendo un esempio pratico, se il pensionato in questione avesse un reddito di 10.000 euro, l’integrazione annua sarebbe di 5.688,40 euro, corrispondente a circa 437,57 euro al mese, portando così l’importo totale della pensione a 637,57 euro. In un contesto economico sempre più sfidante, la possibilità di accedere a questi bonus è un’opportunità che non può essere trascurata.